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Adorazione del SS. in new generation!
di Carlo Mancuso

Grassetti, colori, parentesi quadre, sottolineature
e quanto scritto nello spazio giallo sono della Redazione

      Venerdì 7 dicembre 2007, girando per le chiese di Roma insieme ad un caro amico, onde rifocillarci l’anima nell’ammirazione dei capolavori che la devozione ha eretto a maggior gloria di Dio nella Città Eterna, ci è capitato malauguratamente d’imbatterci in una manifestazione di spirito dissacratorio tale da lasciarci inebetiti ed increduli.
      Visitavamo Trinità dei Monti, la chiesa in cima alla monumentale scalinata che si apre su Piazza di Spagna.
      Subito abbiamo notato una mandria di pargoli seduti sul pavimento in prossimità del presbiterio. Avvicinatici per capire cosa ciò fosse, ci siamo trovati di fronte al triste spettacolo di una moderna «adorazione eucaristica» (ma forse sarebbe meglio declassarla a mera “esposizione eucaristica”), l’ennesima, ove si evidenzia la massima mancanza di qualsivoglia rispetto per la Presenza Reale (1) di Nostro Signore Sacramentato e per il luogo sacro.
       Come potete vedere nelle foto che abbiamo scattato per documentare l’infausta celebrazione, si tratta di bambini accovacciati per terra a gambe incrociate (ci siamo chiesti: «sarà un esercizio di meditazione yoga»?), sotto la sorveglianza di due suore sedute (2) sulle panche, all’estrema destra e all’estrema sinistra, in modo tale d’avere i ragazzini in mezzo.
       Momenti di silenzio si alternavano a biascichii incomprensibili. Ogni tanto qualcuno camminava a quattro zampe, o si alzava e usciva.
       L’altare consisteva in uno scialbo tavolino ligneo ovale (3), con due mezze candele in bicchieri, senza neanche il decoro di una tovaglia decente.
       Cosa ancor più grave, l’ostensorio, o presunto tale, aveva l’inequivocabile forma di un antico simbolo egizio: una specie di croce che al posto del braccio verticale superiore aveva un cerchio.
      Mi spiace non aver potuto fotografare il momento in cui la mandria si è alzata di scatto, ha recitato il Pater a braccia alzate (4), e si è chiassosamente e disordinatamente sciolta, senza che nessuno accennasse la benché minima riverenza verso il SS. Sacramento esposto.
      Dopo l’indignazione iniziale e le foto scattate, io e il mio amico abbiamo incominciato ipso facto (ovviamente in forma tradizionale) un S. Rosario riparatorio, durante il quale poi quell’indegno scempio ha avuto conclusione.
Ci è dispiaciuto non aver potuto “casualmente" incontrare in chiesa il parroco o le suorine, sparite dopo lo show, ma forse è stato meglio così: avevamo intenzioni assai bellicose, più che giustificabili.
      Certamente, una cosa simile provoca già di per sé un travaso di bile da ricovero per intossicazione del sangue, ma se commessa proprio a Roma è sicuramente, per un cattolico (5), più umiliante e sconcertante: piange il cuore nel vedere come la Roma Immortale, patria e fulcro del Cattolicesimo, nonostante gli orientamenti filo-conservatori (6) (almeno quanto a liturgia) abbozzati da Papa Benedetto XVI, sia teatro di simili profanazioni che oramai neanche un protestante si sognerebbe di perpetrare. Sì, infatti a perpetrarli sono solo gli pseudo-cattolici della new generation: carismatici, neocat e circensi affini. Purtroppo so che le suore, in queste cose, sono in prima linea.

Carlo Mancuso
 

 

 

 

 

 

 

 

 

(1) Normale, dal momento che oggi preti e Vescovi mostrano chiaramente di non crederci!

(2) Dopo un sì bello esempio, che ci si può aspettare dai bambini?

 

(3) Perfettamente in linea con le disposizioni massoniche...

 

 

 

(4) Un po' di teatro in chiesa non guasta, il chiasso poi ci sta a pennello, peccato ch'è mancato un fragoroso battimano!

 

 

 

(5) Si vede ovviamente che ci sono Cattolici e cattolici, Tradizionalisti e modernisti...

(6) Fa meraviglia che il nostro amico creda negli "orientamenti dilo-conservatori" di Benedetto XVI: noi non ci crediamo affatto, altrimenti sarebbe inspiegabile il fatto che si continui nella liturgia protestante di Paolo VI.

      Dissacratorio simbolo egizio o SS. Sacramento?

NOTA: La croce ansata, «crux ansata» o «ankh» o «chiave della vita» o «chiave del Nilo» è un antico simbolo egizio della vita e della fertilità.... Esso può inoltre rappresentare la rigenerazione della vita per mezzo della nascita. Per i satanisti l'«ankh» è la croce di Satana.

 


Visione d'insieme



...più da vicino



...scompostezza moderna ovvero adorazione modernista
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